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Vista su colline spettacolari
Qui la vista spazia sulle colline più spettacolari della zona che, senza soluzione di continuità, gareggiano a riempire lo spazio del cielo: l’anfiteatro della Martinenga; le sinuose curve filari degli Asili, l’irta pendenza del Rabajà.
Seguendo pratiche di viticoltura biologica, il nostro obiettivo è quello di rispettare e preservare le terre che stiamo coltivando anche per le generazioni future.
Barbaresco
Coltivata a nebbiolo, Cà Grossa rappresenta il nucleo qualitativo della produzione de La Vedetta e anche la sua caratteristica distintiva. Un cru di enorme potenziale espressivo ubicato a metà strada tra Roncagliette e Rio Sordo.
Pur possedendo 17 ettari all’interno di questa Menzione, soltanto 2 sono coltivati a vigneto. Si tratta delle superfici meglio esposte, in direzione est-sudest, dove i suoli marnosi e calcarei, tipici dell’area, incontrano un’alta percentuale di arenarie, circa il 15%, che regala ai vini un’invidiabile finezza aromatica.
Il microclima di Cà Grossa è peculiare. L’esposizione verso oriente, la vicinanza al fiume Tanaro e la presenza di boschi e noccioleti, garantiscono una particolare acidità alle uve qui raccolte, che si traduce in vini dalla spiccata freschezza e sapidità, capaci di lunghissimi invecchiamenti.
La superficie non vitata e il fondovalle di Cà Grossa è occupata da boschi e noccioleti che preservano la biodiversità dell’area. Quest’ultimi furono piantati negli anni ’50 da mio nonno, Lorenzo Cillario, che conferiva il raccolto direttamente a Giovanni Ferrero, fondatore dell’omonima azienda che, proprio nel dopoguerra, gettava le basi per diventare uno dei più importanti brand del settore dolciario al mondo.
Castagnoloe delle Lanze
Gli appezzamenti de La Vedetta comprendono 1 ettaro e mezzo di vigneti a Sarasino, frazione di Castagnole delle Lanze. Una lingua di terra coltivata a barbera ed esposta in pieno sud, che segue sinuosamente il fiume Tanaro e rappresenta il confine meridionale tra la denominazione della Barbera d’Asti, sotto cui ricade, e quella del Barbaresco, rappresentata dalle Menzione Geografiche Aggiuntive Starderi e Serracapelli.
Il microclima caldo e ben ventilato, l’esposizione a meridione e i suoli del tutto simili a quelli del Barbaresco (marnosi-calcarei con buona percentuale di arenarie) donano Barbera d’Asti dal frutto squillante, dotate di ottima struttura e profumi delicati: intense e ricche di colore, capaci di grande freschezza e sapidità.