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La nostra storia raccontata dal vino

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Un messaggio in bottiglia

Io sono Marco, lei è Swantje. Insieme siamo La Vedetta

Avete presente i messaggi in bottiglia? Il vino è così. Chiuso nel suo scrigno di vetro attende il momento di raggiungere le persone che lo stapperanno. Solo allora decide di raccontare la sua storia. Alcuni vini parlano di terra, di suoli, di paesaggi; altri del sole. Alcuni descrivono le mani che li hanno modellati, altri ancora le lunghe attese nelle botti, nell’impassibile silenzio delle cantine.

“Noi abbiamo voluto che il vino parlasse della cosa che conosciamo meglio e che desideriamo condividere con gli altri: la nostra storia.”

Marco Viglino

Un febbrile ritorno

La mia storia è quella di un ritorno. Studi classici, laurea in Economia e apprendistato all’estero, dove ho lavorato per alcune multinazionali. Intanto, le mie colline cambiavano. Da luogo di provincia a centro del mondo: mentre vino e tartufo richiamavano persone da ogni dove, il paesaggio delle Langhe veniva riconosciuto Patrimonio Unesco dell’Umanità.

In Germania ho incontrato Swantje, la mia compagna, e con lei ho cominciato a progettare il ritorno. Volevo ritrovare i luoghi della mia infanzia attraverso il progetto che mi avrebbe dato più gioia: recuperare i vigneti di famiglia e metterli a frutto.

Nel 2016 ho lasciato il lavoro e mi sono gettato febbrilmente in vigna. Ho iniziato a studiare, a sperimentare. Con L’aiuto di mio zio Michele, che conosce da sempre queste terre, e l’enologo Piero Ballario, abbiamo creato un vino che parlasse delle mie radici, del mio amore per le Langhe, della semplice complessità di questi luoghi.

Swantje Rausch

Rapita da un sogno

Sono nata in un piccolo paese della Germania, nelle campagne in una provincia chiamata “Vogelsberg”. Swantje significa “piccolo cigno”, un uccello migratore: forse è per questo che, fin da piccola, ho sempre desiderato di viaggiare per il mondo. Dopo gli studi in Economia e un master in International Management, ho lavorato molto all’estero, soprattutto in Asia. Ma è in Germania che ho conosciuto Marco e mi sono fatta “rapire” dal suo sogno: ho così deciso di cambiare completamente vita e di passare dall’ufficio alla vigna.

L’avventura de La Vedetta è stata come fondare una famiglia: un nuovo luogo dove vivere; un progetto comune; la condivisione quotidiana di decisioni, speranze, ansie e soddisfazioni. Oggi, mi sento fortunata, ho unito la passione per l’enogastronomia ad una vita all’aria aperta, immersa in un paesaggio la cui bellezza mi stupisce giorno dopo giorno.

Soprattutto, amo il vino, la sua capacità di creare relazioni. Ogni volta che qualcuno degusta le nostre etichette, so che entra in contatto con noi, che capirà un poco più a fondo tutta la fatica, la passione e l’amore che ci abbiamo messo dentro. Perché i vini de La Vedetta raccontano il nostro modo unico di essere, di vivere e di raccontare le colline di Barbaresco.